Christos Papadopoulos

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Auditorium Parco della Musica / Sala Petrassi
16 – 18 novembre 2021

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Con Elvedon (REf2016) e Opus (REf2018) il coreografo greco Christos Papadopulos ci ha lasciato entrare nel suo universo minimalista, apparentemente geometrico e ingannevolmente semplice. Apparenza e inganno sono del resto i due cardini intorno ai quali si anima il suo lavoro: un’instancabile esplorazione della ripetizione del movimento e della trasformazione degli stati del corpo capace di generare molteplici livelli di significato ed esperienze percettive indimenticabili. Le sue coreografie sono materializzazioni di eventi incorporei come lo scorrere del tempo e il diffondersi del suono o metafore di processi naturali come l’erosione del suolo, lo sbiadimento della luce al tramonto, il fluire dell’acqua. 

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Larsen C alza ulteriormente la posta in gioco. Come la leggera differenza di un ritmo, l’alterazione di un movimento corporeo, il cambio del suono o della luce in un set può radicalmente ribaltare la percezione di ciò che vediamo? Spingendo oltre ai limiti la sua ricerca sugli stati di transizione e sul passaggio da intuizione ad azione, Papadopoulos si sofferma sull’ingannevolezza del nostro percepire, mostrandoci come ogni punto di vista sia, in fondo, nient’altro che un “gioco mentale”. (testo dal sito Archivio Fondazione Romaeuropa).

Ideazione e coreografia: Christos Papadopoulos
Con: Maria Bregianni, Chara Kotsali, Georgios Kotsifakis, Sotiria Koutsopetrou, Alexandros Nouskas Varelas, Ioanna Paraskevopoulou, Adonis Vais
Musica e sound design: Giorgos Poulios
Set design: Clio Boboti
Lighting design: Eliza Alexandropoulou

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Costumi: Angelos Mentis
Consulente alla drammaturgia: Alexandros Mistriotis
Consulente alla coreografia: Martha Pasakopoulou
Assistente al disegno di scena: Filanthi Bougatsou
Direzione di produzione: Rena Andreadaki, Zoe Mouschi
Tour lighting head: Evina Vasilakopoulou
Scena e tecnica del suono: Michalis Sioutis
Tour manager: Konstantina Papadopoulou
Distribuzione internazionale: Key Performance

La pagina ufficiale dello spettacolo sul sito di Christos Papadopoulos

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La metafora iniziale è un iceberg che si scioglie dentro di sé, scomparendo nel suo movimento, all’infinito. Si tratta di una forma che si dissolve o meglio di un corpo che abbraccia i movimenti che stanno affondando al suo interno. L’obiettivo di Papadopoulos è quello di portare avanti un movimento interiorizzato, vicino all’esperienza quotidiana. Tutto è costruito come un’esperienza multistrato, delineando uno stato ineludibile, incantevole, sconcertante o addirittura inquietante per la sua fatalità.

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Larsen C è un invito alla meditazione, all’apertura verso associazioni, immagini e memorie in continuo divenire, mentre continua la ricerca di una qualità profonda e naturale, per raggiungere il punto in cui il movimento è perso e ritrovato, si dissolve ed emerge, è privo di significato e al tempo stesso significativo.

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un video estratto dello spettacolo

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