Trisha Brown Dance Company

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MAXXI
21 – 22 ottobre 2011

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DANZATORI Leah Morrison, Tamara Riewe, Laurel Jenkins Tentindo, Elena Demyanenko, Dai Jian, Nicholas Strafaccia, Samuel Wentz, Neal Beasley

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Il programma, realizzato per il Romaeuropa Festival 2011, è una selezione di alcuni tra i più significativi lavori del primo periodo, creati nel momento in cui Trisha Brown, icona della danza contemporanea, oggi acclamata a livello mondiale, fondava la sua compagnia. Gli Early Works presentati risalgono agli anni 1970 – 1974 e sono composti da movimenti apparentemente molto semplici che si combinano fino a diventare coreografie complesse.

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Nel programma si affiancano alcune prime italiane come Scallops o Leaning Duets e Leaning Duets II – dove la relazione tra equilibrio e disequilibrio viene scomposta e ricomposta – a lavori più conosciuti come Spanish Dance, che usa come colonna sonora la canzone Early Morning Rain nell’interpretazione di Bob Dylan, e Accumulation con musica dei Greateful Dead. Sticks e Figure 8 invece sono concepite come vere e proprie architetture scandite dai corpi dei danzatori.

Programma:
Leaning Duets I (1970)
Accumulation (1971)
Leaning Duets II (1971)
Group Primary Accumulation (1973)
Scallops Re-worked (1973)
Sticks I (1973)
Sticks II (1973)
Sticks IV (1973)
Spanish Dance (1973)
Figure 8 (1974)

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Trisha Brown esplora la sua città adottiva, New York, trasformandola in scenografie per le sue opere, strade, edifici, tetti, gallerie, scuole, magazzini, creando coreografie che fuoriescono dallo spazio teatrale convenzionale. Coreografie che inseriscono il movimento nell’ambiente, giocando con la gravità, il peso e l’equilibrio, attraversando e modificando lo spazio attraverso i corpi dei danzatori.

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Il Maxxi, risulta proprio il luogo ideale per le opere della coreografa, mettendo a disposizione i suoi spazi, da quello antistante la grande opera Widow di Anish Kapoor, alla galleria 4 al primo piano dove è esposta la mostra Confine Evanescente, fino alla grande lobby d’ingresso.

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Il programma prevede alcune prime italiane come Leaning Duets, Leaning Duets II, sperimentazioni sull’equilibrio e il disequilibrio, e Scallops. Lavori in cui riluce una soffusa ironia, tratto tipico della coreografa, comune anche al brillantissimo Spanish Dance, che usa come colonna sonora la canzone Early Morning Rain nell’interpretazione di Bob Dylan, e ad Accumulation sulla musica Uncle John’s Band dei Greateful Dead, considerata un’opera manifesto dell’estetica della Brown.

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Infine Sticks e Figure 8 che con le loro architetture ritmiche formali e concettuali sono ideali per i luoghi d’arte. Un connubio davvero imperdibile quello tra le coreografie creative della Brown e uno spazio allo stesso tempo tanto amato e tanto criticato come quello della Hadid!

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